sábado, 29 de dezembro de 2012

IL CUORE DI CRISTO(culto,devozzione et spiritualità)

(BERNARD,Charles André-La spiritualità del Cuore di Cristo.Torino:Edizione
       Paoline,1989)

"Culto del Sacro Cuore"-è l'espressione usata abitualmente dalla Chiesa per indicare sotto qualle angolatura vada considerato il rapporto del fedele al Cuore di Cristo.Talle culto è entrato nella vita della Chiesa verso la fine del '400 in particolare mediante il culto liturgico che lo rende di ragione pubblica.
"Culto liturgico"Il culto è espressione della virtù di religione mediante la quale l'uomo manifesta il riconoscimiento a Dio della sua condizione di creatura:gli atti principali del culto sono quindi la preghiera,il sacrificio, il voto e la consecrazione.
     È chiaro che questa liturgia è basata sulla celebrazione dei sacramenti e in particolare dell'eucaristia, la quale costituisce il sacrificio spirituale e la preghiera dei fedeli riuniti intorno a Cristo.
Essendo espressione della vira della fede, l'eucaristia e gli altri sacramenti si accompagnano necessariamente alla celebrazione della Parola grazie alla quale viene nutrita ed illuminata la fede della cumunitá e di ogni fedele...aparece chiaro come il culto del Sacro Cuore,strettamente collegato alla pratica eucaristica,fosse preminente per riccheza di contenuto,carica affettiva,forza propulsiva; e nessuno pottrebe negare i frutti ammirevoli di tale forma di vita cristiana nelle missione e nel mondo cattolico.
     La  nozione di DEVOZZIONE dice al tempo stesso di meno e di più di quella di culto.Dice di meno perché,mentre il culto esprime la compressione liturgica ed ecclesiale del mistero celebrato, la devozione si riferisce di preferenza all'aspetto personale e alla religiosità popolare; dice di più,però,in quanto non riguarda soltanto la celebrazione liturgica ma l'attegiamento interiore delle persone e le diverse pratiche spirituali che fanno parte integrante della devozione popolare, la cui origine risale spesso all'esperienza di grandi mistici....
    Nel campo della vita religiosa ogni devozione comporta quindi una finalità spirituale interpersonale che giustifica la pratica esterna; questa infatti appartiene all'ordine dei mezzi che suscitano, nutrono e accrescono l'unione sostanziale a Dio mediante la fede, la speranza e la carità; ed è in rapporto a tale finalità che noi giudichiamo il valore della devozione in genere ed il suo valore per la singola persona.Inoltre, in quanto deve esternarsi, la devozione comprende una concretizzazione morale,cultualle e immaginativa(ogni devozione si nutre di una raffigurazione, e spesso si referisce ad un avvenimento storico - la devozzione del Cuore di Cristo, qualle è apparsa nella  storia della Chiesa, è incentrada sulla raffiguratione convenzionale del Cuore de Gesù circondato dalla corona di spini e da cui si sprigionano fiamme,con una croce che domina il tutto.Altre raffigurazioni sono possibili: san Giovanni che riposa sul petto di Gesù o la scena del Costato trafitto, oppure l'Agnello mistico.
    Altra forma di vita cristiana:"SPIRITUALITÀ":Questa non si distingue adeguatamente dalla devozione, ma ne manifesta l'aspetto più profondo, e cioè il fatto che il rapporto all'oggetto di una può essere considerato all'interno si un progetto di vita spirituale,la quale tende alla pienezza della fede personalmente vissuta.
     Chiamiamo quindi "spiritualità particolare" la forma assunta dalla vita cristiana in quanto si rifá non alle pratiche cultuali ed esteriori,ma al dinamismo interiore di conoscenza e di adesione che tende alla pienezza della vita personale.
     Una spiritualità comprende 4 movimenti;
1-l'Elevazione-il dinamismo richiede sempre un certo distacco dalla realtá immediata,percepita dai sensi per portare ad un'elevazione verso un mondo invisibile e spirituale. Al cuore di Cristo viene quasi sempre abbinata l'elevazione della Croce, la quale è portatrice di un valore simbolico di pienezza cosmica. 
2-L'approfondimento: il movimento  spirituale deve poi portare all'unità interiore, la quale si ottiene mediante un' adesione alla realtà spirituale contenuta nel Mistero della salvezza.È lo Spirito di Dio,, interiore a tutte  le cose, che ci unisce ad esso mediante una interiorizzazione.Il Cuore de Cristo, ossia la scena del Costato trafitto,è eminentemente atto a suscitare e ad indurre questo movimento di interiorizzazione:il Cuore infatti è stato aperto dalla lancia; e  il Signore ci ha invitato ad  andare a lui: "Venite a me,voi tutti,che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo su di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore"Mt11,28-29.
3-La presenza: la vita spirituale richiede inoltre la coscienza di una presenza viva di Dio alla persona e della persona a Dio.Il Cuore di Cristo, in quanto è parte della persona stessa,permette di vivere la presenza divina mediante la contemplazione.
4-La partecipazione:nella vita spirituale non si tratta solo di contemplare ma di partecipare all'effusione della vita che è finalità del mistero della Redenzione.Talle effusione di vita attaverso l'umanità di Cristo deve operare in noi gli stessi effetti che ha operato in Cristo.
     Nel riferimento alla scena del Costato trafitto, la forma principale della partecipazione è simboleggiata dall'effusione del sangue e dell'acqua; quali segni dei sacramenti dell'eucaristia e del battesimo,nonché della Redenzione e dell'effusione dello Spirito Santo,essi ci indicano le articulazioni piú importanti della nostra vita cristiana.
   In realtá,questa spiritualità rimane sempre feconda e capace di suscitare nuove percezioni del mistero del Cuore di Cristo.

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